lunedì 11 novembre 2019

Il tesoro nascosto della Luna secondo Virginia Woolf


Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa sono capaci.
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità,
e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte,
appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose
,
perché quel buio libera una moltitudine di tesori.
Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere,
conoscono come nessun uomo saprà mai."
V. Woolf



 Gruppo Imperatore, Luna, Eremita, Senza Nome, Matto
Non so se Virginia Woolf conoscesse le lame dei Tarocchi e non credo, comunque, fosse a conoscenza delle regole che fanno si che ogni Arcano sia inserito in un determinato gruppo.
E tuttavia leggere questi pochi versi rafforza l’idea di Jung che sosteneva che i 22 Arcani vivono in noi e che noi inconsapevolmente viviamo la loro energia e naturalmente ci troviamo a percorrere insieme lo stesso cammino.
Ho provato a leggere questi splendidi versi cercando gli arcani celati fra le parole.
 Imperatore sa chi è. E’ consapevole del suo potere e lo sa esercitare.  Tuttavia Imperatore non sa difendersi e così  le sue certezze svanire. Lo scenario cambia e le donne, secondo Virginia Woolf , possono ritrovarsi, a quel punto, calate nell’atmosfera della complementare di Imperatore cioè La Luna. E’ sua la notte. Sue le stelle a cui rimanere sospese.  Suo il dominio del non manifesto. Suo il buio che inabissa le cose note: le certezze dell’Imperatore.
Ma, con Eremita, non sarà difficile inabissarsi in quella oscurità. Sarà Senza Nome ad aprire la strada verso tesori lì celati. Nessuno, dice la Woolf, conosce quel buio come le donne. E nessuno come le donne conoscerà il valore di quel tesoro ritrovato: Essere libere, scarmigliate e fiere. Essere UNA, essere il Matto.