Le donne devono sempre ricordarsi chi sono, e di cosa
sono capaci.
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità,
e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte,
appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose,
perché quel buio libera una moltitudine di tesori.
Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere,
conoscono come nessun uomo saprà mai."
Non devono temere di attraversare gli sterminati campi dell’irrazionalità,
e neanche di rimanere sospese sulle stelle, di notte,
appoggiate al balcone del cielo.
Non devono aver paura del buio che inabissa le cose,
perché quel buio libera una moltitudine di tesori.
Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere,
conoscono come nessun uomo saprà mai."
V. Woolf
Non so se Virginia Woolf conoscesse le lame dei
Tarocchi e non credo, comunque, fosse a conoscenza delle regole che fanno si
che ogni Arcano sia inserito in un determinato gruppo.
E tuttavia leggere questi pochi versi rafforza l’idea
di Jung che sosteneva che i 22 Arcani vivono in noi e che noi inconsapevolmente
viviamo la loro energia e naturalmente ci troviamo a percorrere insieme lo stesso
cammino.
Ho provato a leggere questi splendidi versi cercando
gli arcani celati fra le parole.
Imperatore sa
chi è. E’ consapevole del suo potere e lo sa esercitare. Tuttavia Imperatore non sa difendersi e così le sue certezze svanire. Lo scenario cambia e
le donne, secondo Virginia Woolf , possono ritrovarsi, a quel punto, calate
nell’atmosfera della complementare di Imperatore cioè La Luna. E’ sua la notte.
Sue le stelle a cui rimanere sospese.
Suo il dominio del non manifesto. Suo il buio che inabissa le cose note:
le certezze dell’Imperatore.
Ma, con Eremita, non sarà difficile inabissarsi in
quella oscurità. Sarà Senza Nome ad aprire la strada verso tesori lì celati.
Nessuno, dice la Woolf, conosce quel buio come le donne. E nessuno come le
donne conoscerà il valore di quel tesoro ritrovato: Essere libere, scarmigliate
e fiere. Essere UNA, essere il Matto.