Sono giornate strane. L’anno sta
per finire e tu ti guardi intorno inquieta.
Persone che ti sono state vicine
che avverti lontane.
Strade, portoni, bar, fontane,
panorami… Fanno parte di te…e non lo fanno più. E non hai più voglia di
tornarci.
Persone con cui condividevi
un’idea e un progetto che ti sembrano ferme e tu anni luce distante
Arriva uno spot pubblicitario, un
signore compra cose costose ed inutili facendoti capire che Natale è questo…E pensi
che quell’immagine che voleva essere l’emblema della gioia, e della
spensieratezza per te è molto triste…e che tu stai camminando in senso opposto.
Che Natale per te è altro e non sei più disposto a NON vivere questa festa in
maniera diversa da come la percepisci dentro.
Ripensi al nipotino che aprendo
lo scatolone con palle di natale con cui per 44 anni hai addobbato il tuo
albero, quindi vecchie palle, forse fuori moda, con lo sguardo carico di
meraviglia dice “ ragazzi, qui c’è un mondo”.
E pensi che quello è il tuo Natale! Che quella meraviglia sul volto di un
bambino sono la sintesi perfetta di ciò in cui hai sempre creduto fosse il
Natale.
Apri un libro e ti arriva questa frase di
Elena Bernabè:
“Ci vuole coraggio a chiudere i
cicli.
A lasciare andare persone, progetti, lavori, case e città.
Ma non se ne può fare a meno.”
A lasciare andare persone, progetti, lavori, case e città.
Ma non se ne può fare a meno.”
E comprendo che dal mio “altrove”
qualcuno mi sta aiutando a capire. Prendo il mio Mandala e lo osservo.
Comprendo che a camminare con me
in questi giorni ho 2 fidi compagni
Eremita e Senza Nome
.Senza Nome P14 ed Eremita P4. Ed
eccoli qui complementari in generale e complementari nel mio Mandala in questo
anno che volge al termine. Una coppia perfetta a mia disposizione! E mi accorgo
di tutto il loro chiacchiericcio di questi giorni.
Se esco fuori le strade della mia
città sono bellissime! Per terra un tappeto di foglie gialle. Foglie morte…ma io ci
vedo il messaggio che nuove foglie arriveranno al loro posto ad annunciare la
Primavera.
Così per me. Non rinnego nulla,
ma ho bisogno di andare avanti. Devo lasciare andare cose in cui non sono più.
Sento forte questa spinta!
Appeso da P12 mi indica
Innamorato in P11 e mi dice che è ora di sciogliere un altro laccio, di
cambiare qualche vecchia abitudine. In
fondo è per imparare a fare questo che sono qui in questa vita. Appeso sa…ma
Eremita non è ancora stanco di indagare.
Mi guardo allo specchio e la
vecchia signora mi guarda orgogliosa di ogni sua singola ruga.
La gioventù è andata e vorrei
suggerire ad Eremita di chiudere i cassetti dei ricordi. Perché continuare a
rimestare? Poi mi vedo a rimestare nelle scatole delle stoffe quando faccio
Patchwork mentre sono alla ricerca del pezzettino di stoffa perfetto per il mio
progetto…e mi dico che Eremita in P4 non lo riuscirò a fermare mai…non si fermerà
fino a quando non avrà trovato il pezzettino giusto ( sempre l’ultimo in fondo
alla scatola!) e non avrà dato il senso ad
ogni ferita dell’anima e di ogni ruga sul mio volto
…Eppure Senza Nome avanza…e
taglia…e trasforma tutto intorno a me …e me!!! Ed il prossimo anno sarà un anno
Imperatore…nuovi progetti da immaginare e nuovi spazi ormai vuoti da organizzare per rendere
concrete le cose che ora sono me!