venerdì 11 marzo 2022

 È facile amare qualcun altro,

ma amare ciò che sei,
quella cosa che coincide con te,
è esattamente come stringere a
sé un ferro incandescente:
ti brucia dentro, ed è un vero supplizio.
Perciò amare in primo luogo qualcun
altro è immancabilmente una fuga da
tutti noi sperata, e goduta, quando ne
siamo capaci. Ma alla fine i nodi
verranno al pettine: non puoi fuggire
da te stesso per sempre,
devi fare ritorno,
ripresentarti per quell’esperimento,
sapere se sei realmente in grado d’amare.
È questa la domanda
– sei capace d’amare te stesso? –
e sarà questa la prova.
- Carl Gustav Jung -
Guardiamo questa immagine e lasciamo che ci guidi. Quale personaggio mi rappresenta oggi?. Quando si lavora con i tarocchi, è come "entrare in un sogno" dove tutti i personaggi sono te. "Sai amare te stesso?" Il più delle volte scegliamo di prendere una scorciatoia e rispondiamo subito di no. Secoli di "cuori trafitti" e di canzoni melense hanno fatto si che identificassimo la parola "Amore" con la parola "sacrificio"...Se si è scelto, poi, di "nascere femmina"...il patatrac è servito su un piatto d'argento. Io amo se rendo felice chi mi è vicino... E allora io oggi voglio essere quell'angioletto di Arcano VI...quella mosca antipatica che mi ronza intorno e non mi fa riposare...e che vedendo che scelgo di non cercare più negli altri " quella cosa che coincide con me" mi urlerà come fa Loredana Bertè : "Sei bellissima, sei bellissimaaaa nanana..."
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "GLI AMANTI"