Donne che corrono coi Lupi:
“Spesso diciamo basta alle lacrime, sperando di essere così più forti, più
determinate, più vicine alla perfezione. Forse, come nel mio caso, reprimere il
pianto era dovuto al sentirmi brutta, proprio come diceva mia madre ogni volta
che scendevano le lacrime per un dolore, per un capriccio di bambina.
Piangere è un bisogno che deve continuare fino a che non è esaurito, proprio come un vulcano che erutta tutta la sua lava che tanto ha trattenuto. Mi prendo il tempo per essere triste, abbattuta, arrabbiata. A volte non ho voglia di nulla se non stare nella selva oscura delle mie emozioni. Per poi, sfinita e soddisfatta, riprendere da lì la vita, con ancor più forza ed energia. Trattenere è reprimere. Niente di meglio se vuoi ritrovarti scarica, insoddisfatta, infelice. Restare in contemplazione del proprio pianto aggiunge valore alla conoscenza di te stessa.
Reprimere é lasciare che la parte oscura ti porti via la vita come un predatore che ha il solo desiderio di denigrare e proibire. Forse pensa che se sei distrutta e afflitta, potrà avere la meglio su di te. Ma può accadere che, se lasci la presa del controllo emozionale, e ti sporchi e ti affliggi e piangi e ti arrabbi, la Donna Selvaggia comincia ad amare e sostenere quella parte di te che tanto hai cercato di predare. Superare i divieti autoimposti ti avvicina alla tua vera essenza. Puoi fare e disfare. Ma la Donna Selvaggia sarà sempre lì ad attendere per sostenerti nella tua rinascita.”
Piangere è un bisogno che deve continuare fino a che non è esaurito, proprio come un vulcano che erutta tutta la sua lava che tanto ha trattenuto. Mi prendo il tempo per essere triste, abbattuta, arrabbiata. A volte non ho voglia di nulla se non stare nella selva oscura delle mie emozioni. Per poi, sfinita e soddisfatta, riprendere da lì la vita, con ancor più forza ed energia. Trattenere è reprimere. Niente di meglio se vuoi ritrovarti scarica, insoddisfatta, infelice. Restare in contemplazione del proprio pianto aggiunge valore alla conoscenza di te stessa.
Reprimere é lasciare che la parte oscura ti porti via la vita come un predatore che ha il solo desiderio di denigrare e proibire. Forse pensa che se sei distrutta e afflitta, potrà avere la meglio su di te. Ma può accadere che, se lasci la presa del controllo emozionale, e ti sporchi e ti affliggi e piangi e ti arrabbi, la Donna Selvaggia comincia ad amare e sostenere quella parte di te che tanto hai cercato di predare. Superare i divieti autoimposti ti avvicina alla tua vera essenza. Puoi fare e disfare. Ma la Donna Selvaggia sarà sempre lì ad attendere per sostenerti nella tua rinascita.”
La cosa che più mi piace è riconoscere l’energia degli Arcani nel corso dei
miei giorni. A volte arrivano a mostrarsi mentre leggo un libro, come mi è
successo oggi …e mi fermo ad osservarli. E’ chiaro che hanno un messaggio per
me. Ed, infatti, a poco a poco, ecco riaffiorare i ricordi…
Anni fa una mia amica mi disse “Così sei tu…programmata per non piangere”.
Cominciai a pensare che trattenere le lacrime mi aveva fatto sentire forte…e
che, invece, ora, che qualcuno me lo aveva fatto notare, sentivo come
un’oppressione sul cuore, e un peso enorme sulle spalle. Allora non conoscevo
gli Arcani, oggi penso che quel peso altro non era che il mantello di Eremita indossato
per intraprendere il viaggio dentro di me sulla strada tracciata
dall’osservazione della mia amica Barbara. In un sogno ritrovo una bambina
nascosta sotto un tavolo abbracciata ad una bambola. Comprendo che il suo
dolore represso aveva trovato conforto sotto il grande mantello di Eremita, che
nel sogno mi era apparso come un tavolo. Mi commuovo per quella bambina, per le
sue treccine troppo strette che non le piacciono e piango mentre vedo me stessa
impegnata ad imporle di non piangere, di non fare capricci… ad urlarle che
bisogna uscire fuori da li… c’è tanto da fare…Il tempo dei giochi con le
bambole è irrimediabilmente finito. Deve capirlo!!!Ma lei resiste. E’ triste ma
non molla la sua bambola e non accenna a muoversi di li. La osservo, mi
osservo. La lampada di Eremita continua ad illuminare quel cassetto del cuore.
Invece di imporle di venire fuori, allora, mi infilo anche io sotto il mantello.
Se accetta di venir fuori, potrei aiutarla a sciogliere le sue trecce. Secondo
l’Archetipo sbrogliare qualcosa è entrare in un luogo dove le cose sono
rivelate in un modo nuovo. Comincio a sciogliere le trecce…mi accorgo che le
voglio bene, piango felice di averla ritrovata. Ricordo anche il nome della
bambola: Susanna. Il mantello di Eremita comincia ad essere soffocante. Le dico che scostandolo appena un po’
potremmo, insieme, vedere che fuori c’è il Sole.
13 sono le gocce che incorniciano 2 Bimbi disegnati sotto l’Arcano XVIIII
Il Sole.
13 il numero dell’Arcano Senza Nome.
E’ Lei che viene a togliere i
sigilli dai cassetti chiusi, a sciogliere le trecce troppo strette, a
sconfiggere il disagio di sentirsi sbagliati! Con Senza Nome (la Donna
selvaggia di cui parla Clarissa Pinkola Estes) possiamo trasformare la rabbia e
la delusione, farla scivolare via mescolando le lacrime versate per qualcosa
che si è perso con le lacrime di gioia di chi ha ritrovato un tesoro.
Il mantello di Eremita scivola a
terra, il Sole mostra un gioco di bimbi. Eremita se scopre il tesoro chiuso nel
cassetto diventa il Sole. Eremita VIIII= Sole X+VIIII.
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