domenica 21 giugno 2020

Via col vento

Ricordate la scena finale di "Via col Vento"? Rhett Buttler scoprendo chi non è più:non è più un uomo innamorato di Rossella, sa cosa cerca nella vita ed è pronto a lasciarsi tutto alle spalle per ricominciare da un'altra parte. Un ciclo della sua vita è finito e come un Matto lo vediamo andare via nella nebbia con una piccola valigia in mano, senza una meta precisa dicendo una frase che tutti (ammettiamolo) abbiamo sognato di dire in qualche occasione e che lo inserisce, a mio avviso fra i più bei Matti della storia. Il suo "Francamente me ne infischio" è ormai considerato un " classico"
Di fronte a lui Rossella: ha speso la vita inseguendo ciò che pensava fosse Amore ed invece non lo era, ed ora scopre anche lei cosa vuole.Vuole vivere al fianco di Rhett. Ma mentre Reth ha già fatto la valigia ed è oltre la porta di un qualcosa che lo aveva tenuto bloccato...Rossella parte per tornare a Tara, alla sua Terra. Come un perfetto Imperatore sente che è dalla sua Terra che potrà trarre la forza per partire verso una impresa che appare, al momento,impossibile : Riconquistare Rhett. Rossella comprende di aver vissuto ingannandosi. Con la Luna Arcano XVIII aveva vissuto nell'inganno di un Amore che non era reale.Rossella, ora, ci racconta la storia, userà la complementare Imperatore (Arcano IV) per cercare di rimettere in piedi la sua vita. Anche lei, alla fine,dice una frase diventata storica e che la proietta verso il Matto... In fondo domani è un'altro giorno" ed anche questa frase, noi, l'abbiamo usata in una qualche curva della nostra vita. Ed ecco allora che Rhett e Rossella sono 2 personaggi in cerca ognuno della propria identità. Imperatore, Luna e Matto gli Arcani in cui li riconosciamo. Ma ora quello che mi piace sottolineare, grazie al finale di Via col vento, è quanto sia vera l'affermazione che in ogni Imperatore si cela da qualche parte un Matto !. Ecco a voi Il dialogo finale di Via col vento!
Rhett: No, ne ho abbastanza di tutto. Cerco la pace. Vedrò se la vita può darmi ancora un po' di serenità e di dolcezza. Tu sai cosa intendo?
Rossella: No, so solo che ti amo!
Rhett: Questa è la tua disgrazia.
Rossella: Rhett! Rhett! Rhett! Rhett! Se te ne vai che sarà di me? Che farò?
Rhett: Francamente, me ne infischio. [esce dalla porta e scompare nella nebbia]
Rossella: Non voglio perderlo. Non voglio! Ci dev'essere il modo di ricondurlo a me. Oh, non posso pensarci ora. Se no divento pazza. Ci penserò domani. Pure, devo pensarci! Devo pensarci. Che cosa posso fare? Cos'è che conta nella vita?
Gerald [voce fuori campo]: Oseresti dire, Miss Rossella O'Hara, che la terra non conta nulla per te? Ma la terra è la sola cosa per cui valga la pena di lavorare. La sola cosa che duri.
Ashley [voce fuori campo]: Qualcosa che amate più di me, benché forse non lo sappiate: Tara.
Rhett [voce fuori campo]: Trai la tua forza da questa terra, da Tara.
Gerald [voce fuori campo]: La terra è la sola cosa che conti. La sola cosa che duri.
Ashley [voce fuori campo]: Qualcosa che amate più di me, benché forse non lo sappiate: Tara.
Rhett [voce fuori campo]: Trai la tua forza da questa terra, la terra rossa da Tara.
Gerald [voce fuori campo]: La sola cosa che duri.
Ashley [voce fuori campo]: Qualcosa che amate più di me.
Gerald [voce fuori campo]: Tara!
Ashley [voce fuori campo]: Tara!
Rhett [voce fuori campo]: Tara!
Rossella: Tara! A casa! A casa mia! E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno!

domenica 14 giugno 2020

IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTONE

la dedica dell’autore posta in apertura del romanzo è questa: “Al vero Gabbiano Jonathan che vive nel profondo di tutti noi”. Jonathan Livingston, quindi rappresenta tutti noi.
La sua favola descrive un percorso di conoscenza interiore attraverso una serie di desideri, paure, inciampi e scoperte. Potremmo quindi paragonarlo al nostro percorso del Bagatto. Il Gabbiano Jonathan Livingston ci insegna che, lo scopo della vita non è rimanere incatenati in una realtà, in una famiglia, nel suo caso in uno stormo, che impedisce di rendere reali i desideri e quindi allontana dall’ essere veramente se stessi. Jonathan è nato nello stormo “Buon Appetito” ma proprio non riesce a credere che il senso della vita sia fare la spola tutto il giorno per raccattare un po' di cibo da qualche scogliera. Ciò che a lui più interessa è sperimentare l'ebbrezza del volo. Così, senza dare ascolto ai rimproveri del suo stormo continua imperterrito ad esercitarsi nei suoi voli ogni giorno più veloci e si sforza, caparbiamente di raggiungere quote inimmaginabili per un gabbiano. Ma un giorno l’Anziano dello Stormo gli comunica che per il suo modo di vivere alquanto originale, da quel momento lui, il gabbiano Jonathan Livingston, sarà espulso per sempre dalla società dei suoi simili. Siamo alla svolta: Come il nostro Bagatto, Jonatha Livigston si trova davanti alla Ruota della fortuna. La prima cosa che nota è la spada in cui vede riflessa la sua immagine. Un secondo dopo la Sfinge gli pone la domanda; “sai chi sei?” Il Gabbiano ha già compreso chi non è, d’altro canto le parole dell’anziano non lasciano dubbi: un ciclo della sua vita è oramai chiuso (Riconosciamo qui Arcano VIIII Eremita). E piano, piano la risposta da dare alla Sfinge diventa sempre più chiara: Il desiderio che gli arriva prepotente dal cuore non lascia adito ad incertezze e lui, oramai, si riconosce in quel desiderio: Vuole imparare a volare…
“e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare: Jonathan Livingston aveva scoperto che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano.”
Jonathan ha, alla fine trovato i freni che impedivano alla Ruota della Fortuna di girare e li lascia cadere. Accettando la sua diversità non è più un gabbiano abbandonato dai suoi simili ma Jonathan Livingston un gabbiano amante del volo. La Ruota gira e come uno Stargate apre, al nostro gabbiano, la porta su un cielo più limpido e sereno dove anche un gabbiano può sperimentare l’ebrezza del volo! La favola continua e Jonathan continuerà il suo percorso di crescita… sta a noi imparare e decidere di volare con lui!
la prima foto è il Monumento dedicato al Gabbiano Jonathan Livingston...una Ruota ! Una caso?