mercoledì 8 aprile 2020

Eremità è il Sole





Donne che corrono coi Lupi:
“Spesso diciamo basta alle lacrime, sperando di essere così più forti, più determinate, più vicine alla perfezione. Forse, come nel mio caso, reprimere il pianto era dovuto al sentirmi brutta, proprio come diceva mia madre ogni volta che scendevano le lacrime per un dolore, per un capriccio di bambina.
Piangere è un bisogno che deve continuare fino a che non è esaurito, proprio come un vulcano che erutta tutta la sua lava che tanto ha trattenuto. Mi prendo il tempo per essere triste, abbattuta, arrabbiata. A volte non ho voglia di nulla se non stare nella selva oscura delle mie emozioni. Per poi, sfinita e soddisfatta, riprendere da lì la vita, con ancor più forza ed energia. Trattenere è reprimere. Niente di meglio se vuoi ritrovarti scarica, insoddisfatta, infelice. Restare in contemplazione del proprio pianto aggiunge valore alla conoscenza di te stessa.
Reprimere é lasciare che la parte oscura ti porti via la vita come un predatore che ha il solo desiderio di denigrare e proibire. Forse pensa che se sei distrutta e afflitta, potrà avere la meglio su di te. Ma può accadere che, se lasci la presa del controllo emozionale, e ti sporchi e ti affliggi e piangi e ti arrabbi, la Donna Selvaggia comincia ad amare e sostenere quella parte di te che tanto hai cercato di predare. Superare i divieti autoimposti ti avvicina alla tua vera essenza. Puoi fare e disfare. Ma la Donna Selvaggia sarà sempre lì ad attendere per sostenerti nella tua rinascita.”

La cosa che più mi piace è riconoscere l’energia degli Arcani nel corso dei miei giorni. A volte arrivano a mostrarsi mentre leggo un libro, come mi è successo oggi …e mi fermo ad osservarli. E’ chiaro che hanno un messaggio per me. Ed, infatti, a poco a poco, ecco riaffiorare i ricordi…
Anni fa una mia amica mi disse “Così sei tu…programmata per non piangere”. Cominciai a pensare che trattenere le lacrime mi aveva fatto sentire forte…e che, invece, ora, che qualcuno me lo aveva fatto notare, sentivo come un’oppressione sul cuore, e un peso enorme sulle spalle. Allora non conoscevo gli Arcani, oggi penso che quel peso altro non era che il mantello di Eremita indossato per intraprendere il viaggio dentro di me sulla strada tracciata dall’osservazione della mia amica Barbara. In un sogno ritrovo una bambina nascosta sotto un tavolo abbracciata ad una bambola. Comprendo che il suo dolore represso aveva trovato conforto sotto il grande mantello di Eremita, che nel sogno mi era apparso come un tavolo. Mi commuovo per quella bambina, per le sue treccine troppo strette che non le piacciono e piango mentre vedo me stessa impegnata ad imporle di non piangere, di non fare capricci… ad urlarle che bisogna uscire fuori da li… c’è tanto da fare…Il tempo dei giochi con le bambole è irrimediabilmente finito. Deve capirlo!!!Ma lei resiste. E’ triste ma non molla la sua bambola e non accenna a muoversi di li. La osservo, mi osservo. La lampada di Eremita continua ad illuminare quel cassetto del cuore. Invece di imporle di venire fuori, allora, mi infilo anche io sotto il mantello. Se accetta di venir fuori, potrei aiutarla a sciogliere le sue trecce. Secondo l’Archetipo sbrogliare qualcosa è entrare in un luogo dove le cose sono rivelate in un modo nuovo. Comincio a sciogliere le trecce…mi accorgo che le voglio bene, piango felice di averla ritrovata. Ricordo anche il nome della bambola: Susanna. Il mantello di Eremita comincia ad essere soffocante.  Le dico che scostandolo appena un po’ potremmo, insieme, vedere che fuori c’è il Sole.
13 sono le gocce che incorniciano 2 Bimbi disegnati sotto l’Arcano XVIIII Il Sole.
13 il numero dell’Arcano Senza Nome.
 E’ Lei che viene a togliere i sigilli dai cassetti chiusi, a sciogliere le trecce troppo strette, a sconfiggere il disagio di sentirsi sbagliati! Con Senza Nome (la Donna selvaggia di cui parla Clarissa Pinkola Estes) possiamo trasformare la rabbia e la delusione, farla scivolare via mescolando le lacrime versate per qualcosa che si è perso con le lacrime di gioia di chi ha ritrovato un tesoro.  
 Il mantello di Eremita scivola a terra, il Sole mostra un gioco di bimbi. Eremita se scopre il tesoro chiuso nel cassetto diventa il Sole. Eremita VIIII= Sole X+VIIII.




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