venerdì 25 giugno 2021

 

I TRE CAPELLI D'ORO Parte Prima

Una volta, una notte nera e profonda, una di quelle notti in cui la terra è nera e gli alberi paiono mani rugose e il cielo è di un blu profondo, un vecchio attraversava
barcollando un bosco, mezzo accecato dai rami degli alberi che gli graffiavano la faccia. In una mano teneva una piccola lanterna. La candela nella lanterna mandava una luce sempre più fioca. L’uomo aveva lunghi capelli gialli, denti gialli e unghie ricurve e gialle. Era tutto curvo, e la schiena era arrotolata come un sacco di farina. Era tanto segnato dalle rughe che la pelle pendeva a pieghe e falde dal mento, dalle ascelle e dalle anche.
Si afferrava a un albero e poi avanzava un poco, poi si afferrava a un altro albero e riprendeva il cammino, e così andava avanti nel bosco. Tutte le ossa dei piedi gli dolevano e bruciavano come fuoco. I gufi sugli alberi stridevano insieme alle sue giunture mentre si spingeva avanti nell’oscurità.

In lontananza si scorgeva una piccola luce tremolante, una casetta, un fuoco, un posto per riposare, e faticosamente si diresse verso quella piccola luce. Quando arrivò alla porta era così stanco, esausto, la piccola luce della lanterna si spense e il vecchio crollò contro la porta.

 

 

“Basta, non ne posso più…Sono stanca…mollo tutto, non fa per me” Quante volte abbiamo pronunciato queste parole?

Il progetto era chiaro ed avviato, gli appuntamenti fissati nell’Agenda…ma all’improvviso si avverte la sensazione che qualcosa dentro si è rotto. Il posto della persona attiva e determinata che eravamo è stato occupato da un qualcuno assolutamente privo di forza e coraggio. Quando siamo in una situazione così   l’unica cosa da fare è chiedere aiuto al vecchio EREMITA.

 

 

Eccolo qui Eremita, il cercatore di senso. Proviamo ad ascoltare le sue parole.

“Segui la luce della mia lanterna… A volte è necessario ritirarsi, allontanarsi.

Cercare di comprendere il perché del nostro stare male non prevede la scorciatoia di una serata con gli amici.  Non è nemmeno cercare di fare il vuoto intorno a noi per avere l’impressione di rientrare in possesso della nostra vita. Ciò che io ti propongo è di girovagare con me nel bosco buio e fitto del tuo inconscio alla ricerca della tua anima. Li vedi gli alberi? Sembrano spettri! I rami sembrano mani di scheletri che non ti consentono di procedere nel cammino. Dai la colpa ai gufi ed ai rami per la paura che provi…ma se usi la mia lanterna e li guarderai appariranno per quello che sono: Mostri creati dalle tue paure. Sono i blocchi che non ti consentono di proseguire nella strada che hai scelto per te… Dopo averli guardati bene torneranno ad essere quello che sono: Alberi e gufi. La strada del “conosci te stesso” non è facile.  Prevede coraggio. A volte fa saltare degli schemi, a volte fa fare un gran casino…perché si diventa chiari, diretti e scomodi… ma il tuo passo nel bosco diventerà sicuro: sarà appoggiandoti a quei mostri che piano piano arriverai a quella casetta che vedi poco distante.

 

Facendoti aiutare da Eremita, prova a guardare dentro di te

 

Quali sono le paure che rendono il tuo cammino pieno di ostacoli?

I Rami degli Alberi tentano di accecarti. Cosa non vuoi vedere?

 

 

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