I 3 CAPELLI D'ORO Parte seconda
Eremita, quindi, è giunto da vanti
ad una casetta…
Dentro c’era una vecchia seduta vicino ad un fuoco ruggente, e gli corse
accanto, lo raccolse nelle sue braccia e lo portò accanto al fuoco. Lo tenne
tra le braccia come una madre tiene il suo bambino. Si sedette sulla sua sedia
a dondolo e lo cullò. Eccoli, il povero fragile vecchio, un mucchietto di ossa,
e la forte vecchia che lo cullava avanti e indietro. E lo cullò per tutta la
notte, e verso l’alba era diventato un uomo molto più giovane, un bellissimo
uomo dai capelli d’oro e dalle forti membra. E lei continuava a cullarlo.
Stava per spuntare l’alba, la vecchia si affrettò a stappare tre capelli
dalla testa del bambino e le gettò sulle mattonelle, e cadendo produssero un
suono cristallino.
E il bimbetto che teneva tra le braccia scivolò giù dal suo grembo e corse
alla porta. Si voltò un attimo a guardare la vecchia, le sorrise di un sorriso
luminosissimo, poi si volse e volò in cielo per diventare lo splendido sole del
mattino
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La favola ci racconta che
nella casetta c’era una vecchia che ti soccorre, ti prende in braccio, ti porta
dentro accanto al fuoco e ti culla come fossi un bambino.
La vecchia in
questione è la “Senza Nome”. Nelle favole è chiamata la Donna scheletro o
“colei che sa” o Baba Jaga o “ la Què Sabè “ o anche la vecchia di 2 milioni di
anni.
Sedersi con lei accanto al
fuoco è ciò che ci consentirà di ritrovare le forze dopo l’estenuante camminata
nel bosco a contatto con tutte le nostre paure. Senza Nome ci culla tutta la
notte. Il dondolio e la nenia che lei ci sussurra fanno si che l’energia, a
poco, a poco torni a scorrere dentro di noi.
Ascoltiamo la sua nenia:
Lascia che le cose si rompano, smetti di sforzarti di tenerle incollate.
Lascia che le persone si arrabbino.
Lascia che ti critichino, la loro reazione non è un problema tuo.
Lascia che tutto crolli, e non ti preoccupare del dopo.
Dove andrò?
Che farò?
Nessuno si è mai perso per la via, nessuno è mai rimasto senza riparo.
Ciò che è destinato ad andarsene se ne andrà comunque.
Ciò che dovrà rimanere, rimarrà comunque.
Troppo sforzo, non è mai buon segno, troppo sforzo è segno di conflitto con
l’Universo.
Relazioni
Lavori
Case
Amici e grandi amori.
Consegna tutto alla Terra e al Cielo, annaffia quando puoi, prega e danza
ma poi lascia che sbocci ciò che deve e che le foglie secche si stacchino da
sole.
Quel che se ne va, lascia sempre spazio a qualcosa di nuovo: sono le leggi
universali.
E non pensare mai che non ci sia più nulla di bello per te, solo che devi
smettere di trattenere quel che va lasciato andare.
Solo quando il tuo viaggio sarà terminato, allora finiranno le possibilità, ma fino a quel momento, lascia che tutto crolli, lascia andare. ( Claudia Crispolti)
Quando la vecchia smette di cantare, fuori, sorge l’Alba.
Contemporaneamente Il
progetto che era così nebuloso, il blocco personale o creativo che ci aveva
costretto a vagare stanchi e logori nel bosco, dentro di noi riprende vita.
La Vecchia continua a cullare…e al nostro risveglio ci
sentiamo allegri come un bimbo senza pensieri. Come lui siamo impazienti di
andare via, di dare inizio al nostro progetto fino ad ieri rimasto chiuso nel
cassetto. Eccoci, siamo davanti allo specchio finalmente orgogliosi
dell’immagine che vediamo riflessa … Quel volto, il nostro volto, sprizza
energia da tutti i pori!!! Cominciamo a spazzolarci i capelli canticchiando una
canzone…ma…dei capelli restano impigliati nella spazzola…ne cadono a terra 3…ci
torna in mente la nenia di Senza Nome: “lascia che le foglie cadano…” e
comprendi che quei 3 capelli sono il simbolo dei famosi rimuginii che prima ti
hanno portano, a sentirti vecchio ed esausto…ma ora tu sai che buttarli via è
la soluzione. Il tintinnio che fanno cadendo per terra è una sveglia per
l’anima e l’avverte che dentro di noi si è fatto spazio per qualcosa di
completamente nuovo che è pronto a nascere
Senza Nome, Colei che
sa, ci ha svelato il segreto del Ciclo Vita/Morte/Vita: Abbiamo attraversato il
buio del bosco, ci siamo dati il tempo di riposare fino all’Aurora…e siamo
pronti ad andare oltre, ormai in grado di risplendere anche noi come il nostro
nuovo giorno.
Se guardi l’immagine degli Arcani postati sotto ti
accorgerai che quel bimbo Felice dell’Arcano XVIIII “Il Sole” cavalca ora il
cavallo su cui procedeva nell’Arcano XIII la vecchia, saggia Senza Nome!
Se ci pensate bene Arcano VIIII Eremita quando arriva a
comprendere sé stesso, per rendere visibile questo suo passo in avanti, nel
percorso del Bagatto, aggiunge una X al numero che lo contraddistingue, quindi
VIIII+X= XVIIII …diventa lui stesso “Il Sole”!
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