sabato 26 dicembre 2020

 


 IL CANTO DI NATALE-Parte1

Londra 1843.

 Ebenezer Scrooge è un anziano e ricco banchiere mostruosamente avaro ed egoista, che non spende nulla, mai, nemmeno per sé e per il quale il Natale è solo una inqualificabile perdita di tempo. Per Scrooge, infatti, il 25 Dicembre è solo un giorno in cui non si può lavorare e di conseguenza non si possono guadagnare soldi. Arriva, persino, a rimproverare Dio per aver “inventato” il riposo domenicale che intralcia il commercio e il guadagno. Ebenezer costringe, così, il suo umile impiegato contabile Bob Cratchit, al quale dà uno stipendio da fame, a presentarsi al lavoro rimanendo in ufficio fino a tardi anche il giorno della Vigilia di Natale. E’ la sera del 24 dicembre 1843 e Scrooge, chiuso l’ufficio, si avvia verso casa. Per la strada guarda in cagnesco e risponde male a tutti coloro che intonano un canto gioioso o che, incontrandolo, gli fanno gli auguri. Manda via in malo modo anche Fred, l’unico figlio della defunta sorella Fanny, che, gli fa gli auguri e tenta di convincerlo a festeggiare il Natale cenando insieme a lui e alla sua famiglia. Il fatto è che l’unica compagnia che conta per Scrooge è quella della sua cassaforte e del suo denaro, e per questo suo accanito interesse ai soldi è, comprensibilmente, una persona poco amata in città.

 In Bagatto vediamo ben rappresentato il nostro Scrooge. Osserviamolo: è al suo posto di lavoro e stringe nella mano una moneta simbolo del suo lavoro e dell’unica cosa che gli interessa nella vita: il denaro. Nell’altra mano mostra una bacchetta magica. Scrooge, nella sua vita, la usa solo per compiere l’unica “magia” che gli interessa: moltiplicare, nei suoi forzieri, quella moneta. Bagatto non guarda gli altri oggetti posati sul tavolo e, allo stesso modo, Scrooge non considera tutto quello che vive fuori dal suo banco di pegni e, durante le sue giornate, non coltiva nessun pensiero felice in grado di trasformare quel ghigno malevolo, perennemente stampato sul suo volto, in un sorriso. I saggi affermano che I momenti più bui nella vita di un uomo sono quelli senza amore ed è come se la vita di Scrooge da troppo tempo sia chiusa in un lunghissimo momento buio. Guardiamo la complementare di Bagatto Arcano XXI (Il Mondo): la lemniscata di Bagatto che lo connette al mondo dell’anima e dei desideri, si è srotolata ed è diventata una gabbia in cui vive rinchiuso, condividendo quell’angusto spazio solo con l’avidità e la supponenza di essere superiore ai suoi simili. Ma, come sappiamo, Bagatto rappresenta anche l’iniziato, colui che, sia pure titubante, si appresta ad intraprendere un percorso di conoscenza di sé. La vita, sempre, ci presenta un’opportunità per comprendere…cambiare…crescere. 4 Fantasmi nel romanzo incontreranno Scrooge come 4 Maestri dentro ognuno di noi, giorno dopo giorno, ci invitano a svegliarci e a comprendere chi siamo davvero. Nel Mandala abbiamo imparato a conoscerli come il Maestro della Terra, il Maestro dell’Acqua, il Maestro dell’Aria e quello del Fuoco. 4 Fantasmi in questa Storia a rappresentare i 4 Maestri che vivono in noi. Lasciamo, ora, che sia Scrooge ad incontrarli e se qualche frammento di ciò che ascolteremo cadrà nel nostro cuore, acchiappiamolo. E ’il dono che il Natale di Scrooge ha in serbo per noi. Ti aspetto domani per scoprire quale messaggio, nascosto fra le righe di questa Storia, il tuo Maestro della Terra (P5) ha pronto per te!

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