IL
CANTO DI NATALE Parte 4
Fantasma del Natale
Presente Terza Piramide Elemento Aria
Maestro
ARCANO XXI Il Mondo
Lo spirito è descritto
dall'autore come un gigante dall'aria gioviale e allegra. Ha capelli riccioluti
e scuri che gli scendono sulle spalle e una folta barba. Indossa una tunica
legata da una grande cintura e regge in una mano una torcia fiammante che alza
illuminando tutto intorno a sé. E’ circondato da rami di agrifoglio e
ghirlande. Scrooge guardandolo negli occhi, gli dice:
“Spirito, portatemi
dove vi piace. Prima sono andato fuori con i vostri fratelli ed ho imparato una
lezione che già mi va lavorando dentro. Questa notte qui, se m'avete da
insegnar qualche cosa, fate che io ne profitti.
— Afferrati alla mia
veste! —risponde lo Spirito indicandogli la cintura a cui appendersi.
(osserviamo che anche il Mondo ha il corpo circondato da un drappo che somiglia
alla cintura del Fantasma di Scrooge). Il fantasma fa roteare la torcia e la
stanza in cui si erano incontrati e l’intera casa, con tutto quello che vi era
dentro, comincia a roteare su se stessa. Dopo poco il pavimento si apre e
Scrooge si ritrova appeso alla cintura a dondolare nel vuoto. Mentre le strade
di Londra scorrono sotto di lui. “Guarda
bene! Non sono tanti i mortali a cui è concessa una prospettiva celeste del
mondo” gli risponde il Fantasma. Scrooge guarda i bimbi giocare, le persone che
spalano ridendo la neve augurandosi buon Natale e tutto quel tintinnio di
musiche ed i profumi che arrivano dalle pasticcerie. Coglie i colori di un
mondo a cui non aveva mai prestato attenzione! Un sorriso gli appare sul volto:
Quell’atmosfera è contagiosa… per la prima volta Scrooge lo ammette: gli
piace!!! Ma, un secondo dopo lo spirito del Natale lo porta in un capannone
dove tanta gente non ha da mangiare. Scrooge chiede come mai…e lo Spirito gli
risponde con le stesse parole usate da Ebenezer solo il giorno prima a chi gli
aveva chiesto un’elemosina: “Non è affare mio. Per i poveri ci sono ospedali ed
ospizi” Scrooge riconoscendosi in quelle parole abbassa lo sguardo
vergognandosi un po’. Eccolo in casa di Bob Cratchit, suo dipendente.
Scrooge ha così l'opportunità di vedere che, anche se povero, lo sfruttato
dipendente riesce a passare un allegro Natale assieme all'affettuosa famiglia.
Il protagonista ha anche modo di vedere per la prima volta il piccolo Tim, uno dei figli di Bob, costretto a
camminare con una stampella perché storpio. Vedendolo Scrooge, chiede allo
spirito se il piccolo riuscirà a sopravvivere. Lo spirito, facendo una
premonizione, annuncia che il bambino sarà destinato a morire a meno che
qualcosa non cambi…Scrooge lo implora… ma il fantasma lo trascina via. Scrive
Dickens: “Molto videro, molto andarono lontano, molte case visitarono, ma
sempre con buon effetto. Lo Spirito stette al capezzale degl'infermi, e
gl'infermi sorrisero; presso i pellegrini in terra straniera, e quelli
sentirono vicino la patria. Nell'ospizio, nell'ospedale, nella prigione, in
ogni rifugio della miseria, lo Spirito lasciò la sua benedizione e insegnò a
Scrooge i suoi precetti d’amore.” Come
ultima tappa, Scrooge assiste al pranzo di Natale del Nipote Fred. Durante il
pasto Il nipote critica più volte lo zio, deridendolo, anche per i suoi modi
sgarbati e per il suo odio irrazionale nei confronti del Natale. Ed anche
questa volta Scrooge rimane sconsolato a guardare una situazione cui non aveva
mai prestato attenzione. Si avvicina la mezzanotte e Scrooge si accorge che i capelli
dello spirito si stanno imbiancando. Lo spirito a mezzanotte morirà, poiché la
sua vita dura solamente una notte. Prima di morire, lo spirito mostra al
vecchio due bambini logori e aggressivi che nascondeva sotto il suo mantello.
Spiega, poi, ad uno spaventatissimo Scrooge che i due bambini rappresentano
l'ignoranza e la miseria e sono figli dell’uomo e con essi bisognerà
rapportarsi per saperne prendere le distanze. Scrooge chiede se è possibile fare qualcosa
per chi è povero o malato ma lo Spirito come fosse uno specchio gli rimanda
l’immagine di se stesso mentre solo qualche giorno prima aveva affermato con
rabbia che malati, poveri e storpi è bene che muoiano perché sono parassiti
della società.
Ed allora con l’aiuto degli Arcani e del
Mandala proviamo a leggere a “modo nostro” il messaggio del Natale Presente.
Siamo, quindi, nella Terza Piramide ed il Maestro è Arcano XXI (Il Mondo).
Nella storia Scrooge era nella sua casa, in mezzo a tutte le sue cose, quelle
cose che rappresentavano la sua realtà…ed è proprio da li, dalla nostra realtà
(P11), che Arcano XXI ci porterà in su “appesi” al suo drappo fino ad arrivare
in P12, luogo in cui, l’Arcano che troviamo, sarà pronto a svelarci il
desiderio della nostra Anima al momento di incarnarsi. Come Scrooge, nel
romanzo, da lassù vede la vita che scorre nella sua città con le gioie e le
sofferenze inevitabili, così noi da P12 riusciamo a comprendere l’Armonia
sottesa fra i rami del nostro Albero. Scrooge, sbagliando, aveva pensato che la
vita dei poveri e dei disadattati in città non fosse affare suo ed anche noi
dobbiamo comprendere quanto in realtà siamo connessi a tutte le vite di chi ci
ha preceduto e di chi verrà dopo di noi nel nostro Albero! “Il piccolo Tim
potrà guarire- dice lo Spirito del Natale Passato- se qualcosa cambierà...” Ed
anche a noi, se riusciremo a riconoscere le ripetizioni dell’Albero e a
scenderne, sarà data la possibilità di guarire noi stessi e chi verrà dopo di
noi. Nascosti sotto il Mantello dello Spirito del Natale Passato Scrooge
scoprirà Ignoranza e Miseria e ne sarà spaventato. Lo Spirito del Natale presente gli dice che
sono insite nell’Uomo e sarà bene guardarle bene per prenderne le distanze. Nel
Mandala rappresentano le storie violente, quelle che qualcuno ha deciso di
chiudere a chiave in un armadio affinchè nessuno mai possa ritrovarle. Le
troviamo in P13…Guardarle, da quella che Dickens chiama la prospettiva celeste,
potrà regalarci il senso del nostro essere qui e ora. Sarà importante, allora,
riconoscerle e con un abbraccio d’Amore, liberarle.
Nessun commento:
Posta un commento