sabato 26 dicembre 2020

 


IL CANTO DI NATALE Parte5

QUARTA PIRAMIDE, Piramide del Fuoco Maestro Il MATTO

 Lo spirito del Natale presente si accascia al suolo ed al suo posto, da sotto al saio appare una figura alta e maestosa. Ha un lungo mantello nero che gli copre interamente il corpo. Dal mantello esce solo una mano scheletrica. Il fantasma terrorizza molto Scrooge che, intimorito, nel momento in cui lo incontra, gli pone molte domande. Lo spettro, però non risponde mai: sta in silenzio, solo a volte fa dei cenni con la mano. E’ lento e greve e silenzioso, suggerisce Dickens, l’incedere di questo Spirito, non parla, indica solamente qualcosa ed avanza nel suo cammino. Non spiega, non consola e non ammonisce.

Il fantasma mostra a Ebenezer una stanza dove giace un morto. Chi è quel morto? Scrooge non riesce ad intuire di chi si tratti, poiché il cadavere è coperto da un lenzuolo. In preda al terrore, subito dopo, si ritrova per la strada ed ascolta i commenti dei passanti: nessuno si mostra addolorato per quel decesso. Stesso discorso vale per un rigattiere e dei domestici che, sono interessati unicamente a spartirsi oggetti ed indumenti appartenuti al defunto. L'azione, si sposta, poi, in casa di due coniugi che si rallegrano per la morte dell'uomo con il quale avevano un debito, e che concludono le loro esultazioni affermando che colui a cui sarà trasferito il debito non potrà certamente essere più crudele del predecessore.

Continuando il viaggio, il Fantasma conduce Scrooge a casa di Bob Cratchit, il suo dipendente. Quando era stato in quella casa con lo Spirito del Natale Presente, vi aveva trovato pace, serenità ed allegria,  ora, invece,  regna una grande tristezza: il piccolo Tim è morto!

All’improvviso, si ritrova in un cimitero. Lo Spirito gli indica a una lapide. L'anziano protagonista esita… Poi riesce a vedere una data di nascita incisa ed un nome: E’ il suo!!! …quindi è morto, e il morto che aveva visto su letto…era lui …!!! Vede anche il nipote Fred che va a portare dei fiori sulla sua tomba, anche lui come tutti gli altri non è molto dispiaciuto per la sua morte. Scrooge, piangendo calde lacrime, si accorge che vicino alla sua c’è la tomba del piccolo Tim. E ricorda la premonizione dello Spirito del Natale presente: “Se qualcosa cambierà…Tim potrebbe non morire…” Improvvisamente quel vecchio ed arcigno banchiere comincia a chiedere perdono a Dio e allo Spirito che lo ha portato fino a lì. Una voragine tenta di risucchiarlo giù, ma riesce ad aggrapparsi disperatamente ad una piccola radice. Giurando di cambiare, continua a chiedere perdono, ma precipita giù in una profondissima buca. E’ un attimo e Scrooge si accorge di essere, invece a casa sua, caduto nel suo letto…

 Siamo nella quarta Piramide, nel Fuoco. Lo Spirito descritto da Dickens somiglia in tutto ad Arcano XIII Senza Nome. Cosa ci fa una Senza Nome, come Maestro, mentre ci aspettiamo Arcano XXII, Matto?

Mettiamoli uno affianco all’altro: prima Senza Nome e a seguire il Matto. Sembra che Senza Nome apra la strada e che, poi, cambiato abito e guarito dalla cecità guarda felice davanti a sè proseguendo nel suo cammino! Nella Quarta Piramide, il Mandala ci mostra le storie di cui ci siamo fatti carico al momento di nascere. Le viviamo come ostacoli, punti deboli, somatizzazioni. La buona notizia è che, se compresi, diventano punti di forza, cambiano la nostra vita e guariscono l’Albero Genealogico. Tornando al “Canto di Natale”, Il primo Fantasma ha mostrato a Scrooge il suo atteggiamento di estraneità al mondo che lo circonda e che si è tradotto nel camminare a testa bassa senza guardare in volto i suoi simili e nel ghigno cattivo che allontanava chiunque incontrasse.   Il secondo Fantasma lo ha posto di fronte alla responsabilità di aver chiuso in un cassetto ricordi ed emozioni e congelato la sua capacità d’amare. Il terzo gli ha fatto vedere quanto la sua vita fosse strettamente connessa a quella dei suoi simili e quanto poteva, lui vecchio avaro, donare, invece, agli altri. L’ultimo fantasma gli ha offerto la possibilità di poter assistere alla propria morte. Una visione che fa nascere nel cuore di Scrooge il desiderio di cambiare e di mostrare, sotto il sole di un incredibile mattino di Natale, che “qualcosa è cambiato.” Ma   eravamo rimasti a Scrooge che si era ritrovato seduto sul suo letto e questo Scrooge, davanti al quale noi ci troviamo, ora somiglia tantissimo al nostro Matto.

 Si, Arcano XIII, Senza nome, ha concluso la sua missione: ha eliminato tutto quello che non aveva più senso di essere, e il vecchio Ebenezer non esiste più. Ormai si è trasformato in…un Matto che può riprendere il suo cammino ad un livello più alto di conoscenza.

 Ascoltiamo come DICKENS ci descrive il nuovo Scrooge:” le ombre delle cose avvenire possono essere scongiurate. E così saranno. Lo so, eh altro se lo so!”- diceva. Si azzuffava intanto co' vestiti, gli arrovesciava, se gl'infilava sottosopra, li lacerava, li perdeva, li confondeva in ogni sorta di stravaganza— Non so che fare adesso; — esclamò ridendo e piangendo insieme— Mi sento leggero come una piuma, felice come un angelo, allegro come uno scolaro. Sono balordo come un ubriaco. Un allegro Natale a tutti! un allegro capodanno al mondo intero! Olà! eh! olà! — Gli Spiriti incontrati mi parleranno dentro. Benedetto sia il cielo e il giorno di Natale!

La storia dice che Scrooge fece quanto aveva detto, e infinitamente di più; e in quanto a Tim, che non morì niente affatto, gli fu come un secondo padre. Divenne così buon amico, così buon padrone, così buon uomo, come se ne incontravano un tempo. Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente.

Il Canto di Natale finisce qui. Ebenezer Scrooge alla fine è riuscito a seguire la Stella di cui gli aveva parlato il vecchio socio Marley. Sarà arrivato, quindi in quella grotta … Secondo voi chi era il bambino appena nato in quella notte magica e nei cui occhi Scrooge si è specchiato? Anche noi, come Scrooge possiamo comprendere, crescere e cambiare. Buon Natale a tutti voi da me.

 

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